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Presentazione

autoscale: true footer: Come si prepara e si conduce un’escursione - v2 | Cappellin Denis ASE, 2025 | CC BY-SA 4.0 slidenumbers: true slide-transition: true theme: Simple, 1

Come si prepara e conduce un’escursione


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[fit] 95%

Riduzione del rischio di incidenti da pianificazione dell’escursione


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[fit] 5%

Rischio ineliminabile


Pianificazione di un’escursione

  1. fase di progettazione (filtro regionale)
  2. fase preliminare (filtro locale);
  3. fase di conduzione (filtro zonale);

Per ciascun filtro si valutano tre fattori principali: il terreno, le condizioni del tempo, le caratteristiche dei compagni.

^ 2 - I giorni precedenti la partenza oppure una volta sul posto, un’altra quota di rischio viene eliminata valutando il tempo, verificando la fattibilità del percorso scelto, controllando il numero dei partecipanti e l’equipaggiamento.

^ 3 - durante l’escursione il rischio rimanente può venire ulteriormente ridotto valutando con buon senso le situazioni e gli imprevisti che si presentano (preparazione psico-fisica, tempo, terreno, compagni di gita, ecc.) e saper modificare il percorso o addirittura rinunciare se le condizioni non sono favorevoli.


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Metodo 3x3 di Werner Munter

Filtro Terreno Condizioni Fattore umano Riduzione rischio
Regionale

(Fase di progettazione - A casa)
• Difficoltà tecniche
• Dislivello
• Lunghezza percorso
• Esposizione dei versanti
• Vie di fuga
• Studio carta topografica
• Definizione programma
• Ricerca documentazione
• Previsioni meteo
• Stato generale dei sentieri
• Stagionalità
• Eventi previsti (es. temporali)
• Rifugi sono aperti?
• Ore di luce disponibili
• Logistica
• Composizione gruppo
• Preparazione fisica
• Esperienza richiesta
• Equipaggiamento necessario
• Numero partecipanti previsti
• Livello di capacità tecnica dei partecipanti
70%
Locale

(Fase preliminare - Alla partenza)
• Stato effettivo dei sentieri
• Punti critici visibili
• Presenza di neve/ghiaccio
• Segni di pericolo (frane)
• Lettura dell’ambiente circostante
• Chiarezza del percorso per tutti
• Meteo effettivo
• Visibilità reale
• Temperatura
• Evoluzione meteo
• Stabilità condizioni
• Valutazione condizioni meteo
• Stato fisico del gruppo
• Motivazione
• Tempistiche reali
• Scorte (acqua, cibo)
• Omogeneità del gruppo
• Controllo attrezzatura dei partecipanti
• Conteggio partecipanti
15%
Zonale

(Fase di conduzione - Durante l’escursione)
• Qualità della roccia/terreno
• Esposizione
• Possibilità di assicurazione
• Presenza appigli/appoggi
• Controllo posizione
• Verifica itinerario
• Dettagli del terreno
• Condizioni specifiche (bagnato, ventoso)
• Stabilità del passaggio
• Visibilità puntuale
• Condizioni immediate
• Evoluzione del meteo
• Verifica dei tempi
• Stato fisico/mentale momentaneo
• Stanchezza
• Capacità tecniche specifiche
• Concentrazione
• Condizione dei partecipanti
• Disciplina del gruppo
• Attenzione alle difficoltà
• Coesione del gruppo
10%

Approfondimenti sui temi della progettazione

  1. scelta dell’itinerario;
  2. difficoltà escursionistiche;
  3. segnaletica;
  4. studio dell’itinerario e preparazione del tracciato di rotta;
  5. condizione dei partecipanti.

Tipologie di itinerario

  • itinerario ad anello;
  • itinerario lineare;
  • traversata.

Itinerario ad anello

inline, 48%


Itinerario lineare

inline, 50%


Traversata

inline, 80%


Varianti e vie di fuga

inline, 130%


Classificazione dei percorsi in base alle difficoltà escursionistiche

Classificazione Significato
T Turistico
E Escursionistico
EE Escursionisti Esperti
EEA Escursionisti Esperti con Attrezzature
EAI Escursionismo in Ambiente Innevato

T (Turistico)

  • CARATTERISTICHE Percorsi su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri che non pongono incertezze o problemi di orientamento, con modeste pendenze e dislivelli contenuti.
  • ABILITÀ E COMPETENZE Richiedono conoscenze escursionistiche di base e preparazione fisica alla camminata.
  • ATTREZZATURE Sono comunque richiesti adeguato abbigliamento e calzature adatte.

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E (Escursionistico)

  • CARATTERISTICHE Percorsi che rappresentano la maggior parte degli itinerari escursionistici, quindi tra i più vari per ambienti naturali. Si svolgono per mulattiere, sentieri e talvolta tracce; su terreno diverso per contesto geomorfologico e vegetazionale (es. pascoli, sottobosco, detriti, pietraie). Sono generalmente segnalati e possono presentare tratti ripidi. Si possono incontrare facili passaggi su roccia, non esposti, che necessitano l’utilizzo delle mani per l’equilibrio. Eventuali punti esposti sono in genere protetti. Possono attraversare zone pianeggianti o poco inclinate su neve residua.
  • ABILITÀ E COMPETENZE Richiedono senso di orientamento ed esperienza escursionistica e adeguato allenamento.
  • ATTREZZATURE È richiesto idoneo equipaggiamento con particolare riguardo alle calzature.

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EE (Escursionisti Esperti)

  • CARATTERISTICHE Percorsi quasi sempre segnalati che richiedono capacità di muoversi lungo sentieri e tracce su terreno impervio e/o infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, roccette o detriti sassosi), spesso instabile e sconnesso. Possono presentare tratti esposti, traversi, cenge o tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche e/o attrezzati, mentre sono escluse le ferrate propriamente dette. Si sviluppano su pendenze medio-alte. Può essere necessario l’attraversamento di tratti su neve, mentre sono esclusi tutti i percorsi su ghiacciaio.
  • ABILITÀ E COMPETENZE Necessitano di ottima esperienza escursionistica, capacità di orientamento, conoscenza delle caratteristiche dell’ambiente montano, passo sicuro e assenza di vertigini, capacità valutative e decisionali nonché di preparazione fisica adeguata.
  • ATTREZZATURE Richiedono equipaggiamento e attrezzatura adeguati all’itinerario programmato.

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EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzature)

  • Per ferrata si intende un itinerario i cui trattisu roccia sono appositamente attrezzati con strutture metalliche: cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione.
  • Prevedono l’uso dei dispositivi di protezione individuali certificati secondo le normative vigenti (imbragatura, kit da ferrata e casco) e una adeguata preparazione tecnica.
  • Sono segnalate alla partenza da apposita tabella e rispettano precisi criteri costruttivi e normativi.

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Segnaletica

Il “filo d’arianna” che conduce sui sentieri gli escursionisti che non conoscono a sufficienza un territorio è la segnaletica.

La segnaletica dei sentieri è di due tipi:

  1. segnaletica verticale (detta anche principale)
  2. segnaletica orizzontale (detta anche secondaria o intermedia)

right, 80%


Segnaletica verticale

  • tabella segnavia
  • tabella di località
  • tabella “Rispetta la natura, segui il sentiero”
  • tabella “Sentiero tematico”
  • tabella “Sentiero tematico”
  • tabella “Sentiero per escursionisti esperti”
  • tabella “Sentiero adatto anche per uso ciclistico e/o equestre”

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Segnaletica orizzontale

  • segnavia Bianco e Rosso
  • segnavia Rosso-Bianco-Rosso con sigla di un itinerario escursionistico
  • segnale di presenza d’acqua o freccia rossa
  • picchetto segnavia
  • ometto di Pietre

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Studio dell’itinerario

  • carte topografiche o tramite App e siti dedicati;
  • individuare la conformazione generale del terreno;
  • esposizione dei versanti;
  • eventuali rifugi;
  • punti di riferimento significativi.

right, 80%


Il tracciato di rotta

Il tracciato di rotta è un sintetico insieme di dati elaborati allo scopo di percorrere un itinerario in condizioni di scarsa visibilità.

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1. Fase di progettazione (filtro regionale)

Indicazioni per gli organizzatori di gruppi


Il sopralluogo preventivo

  • aspetti logistici (strade, parcheggi, soste, etc…);
  • registrazione e verifica traccia con GPS;
  • verifico itinerario (soste, vie di fuga, particolarità);
  • valutazione dei punti critici;
  • controllo dei tempi;
  • copertura telefonica *;
  • contatti con i rifugisti, malgari, etc…;
  • valutazione finale dell’itinerario.

La copertura telefonica1

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La scheda dell’escursione

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La scheda dell’escursione

È il primo elemento che mette in “contatto” l’organizzatore con i futuri partecipanti e che riassume le caratteristiche delle escursioni e gli eventuali requisiti richiesti agli aderenti.

  • deve essere precisa, ma anche concisa!
  • in particolare devono essere indicate le criticità;
  • deve essere a conoscenza di tutti i partecipanti.

Raccolta delle adesioni

  • meglio essere in due;
  • spiegare il livello di difficoltà;
  • indicare eventuali punti critici;
  • cercare di capire le reali capacità di chi si iscrive;
  • saper dire di no!

2. Fase preliminare (filtro locale)


I giorni precedenti la partenza

  • condizioni del tempo (meteo e nivo)
    • bollettino meteo
    • bollettino valanghe
  • utilizzare fonti ufficiali per i bollettini:
  • condizioni del terreno

La partenza

  • breve riunione fra accompagnatori;
  • distribuzione compiti;
  • distribuzione e prova radio (se disponibili);
  • ultime raccomandazioni e decisioni in base alla situazione del territorio (meteo, stato del percorso);
  • verificare attrezzatura partecipanti;
  • presentare i responsabili e collaboratori;
  • illustrare bene il percorso prima di partire, indicando le difficoltà, i punti pericolosi, i punti di ritrovo, raccomandazioni varie (rimanere in gruppo, non abbandonare il sentiero, non allontanarsi senza avvisare, etc.);
  • parlare sempre a voce alta per farsi sentire da tutti!!;
  • contarsi.

3. Fase di conduzione (filtro zonale)

Ruoli e responsabilità di chi conduce l’escursione di gruppo


Durante l’escursione

Apripista

  • sta sempre in testa senza farsi sopravanzare da alcun partecipante;
  • regola l’andatura di marcia (curando il riscaldamento) e mantiene compatto il gruppo curando la velocità e le soste;
  • segnala i punti critici;
  • segue con cura il percorso e tiene conto delle eventuali via di fuga.

Chiudi fila/Scopa

  • compito noioso ma estremamente importante in quanto la maggior parte degli intoppi si scarica sulla coda;
  • il chiudi fila indica con la sua presenza la fine del gruppo e non deve, pertanto, superare nessun partecipante;
  • se possibile è consigliabile affiancare un altro accompagnatore al chiudi fila sia per alleviare la monotonia del ruolo sia per migliorare l’assistenza ai partecipanti in difficoltà.

Altri accompagnatori

  • con due accompagnatori così disposti si conduce tranquillamente una escursione in condizioni normali;
  • è però utile disporre di qualche altro collaboratore da distribuire lungo la comitiva secondo criteri ritenuti utili dal responsabile;
  • casi tipici:
    • affiancare apripista e scopa costituendo così nucleo di testa e coda;
    • costituire una comitiva autonoma più lenta o veloce rispettivamente per compattare i ritardatari o per raggiungere una meta che per orario o difficoltà non è accessibile a tutti;
    • piazzarsi nei punti più delicati in modo di aiutare le persone a superare i punti delicati;
    • aiutare nelle emergenze;
    • fare da motivatori all’interno di quel gruppo di partecipanti che tendendo a camminare lentamente o a fermarsi in continuazione spezzano la continuità della fila;
    • bloccare sul nascere dissidi o maleducazione.

Gestione delle emergenze

  • condizioni climatiche avverse;
  • difficoltà di un partecipante;
  • incidente/malore ad un partecipante;
  • perdita del sentiero;
  • interruzione del sentiero.

A volte, pur a malincuore, è necessario rinviare un’escursione perché vengono a mancare le condizioni di sicurezza.


In montagna, la preparazione è il vostro equipaggiamento più importante. Buone escursioni a tutti e grazie per essere stati qui oggi! – Denis


Bibliografia

  • Organi tecnici centrali del Club Alpino Italiano, a cura di. Montagna da vivere, montagna da conoscere. Centro Operativo Editoriale del Club Alpino Italiano, 2020.
  • Munter, Werner. 3x3 Lawinen: Risikomanagement im Wintersport - Snowboarden, Skitouren, Schneeschuh- und Winterwandern. Tappeiner, 2023.

Sitografia


Riferimenti immagini e attribuzioni Creative Commons